Caburrum (43 a.c.)

CABURRUM

Mentre nelle valli la vita era chiusa e stentata, un certo benessere regnava a Caburrum, capoluogo del «municipium» omonimo.

Cavour aveva preso il suo nome, secondo alcuni, dai liguri Caburrates, una tribù sparsa intorno alla rocca; secondo altri, da una popolazione celtica che aveva costruito un villaggio sulla rocca per dominare la pianura , circostante.

Ma la fortuna di Cavour cominciò dopo le guerre civili, quando il console Vibio Pansa[*] vi fondò, verso il 43 a.C., una colonia romana nel piano a est della rocca, conducendovi coloni della tribù Stellatina.

caburrum

Cavour divenne allora il capoluogo di un vasto municipio, che dalle sponde della Chisona si estendeva fino alle sponde del Varaita.

In un’iscrizione del II secolo si parla di un «curator reipublicae Caburrentium ».

Oltre a godere il diritto di cittadinanza romana, Cavour aveva un proprio governo, con a capo un decurione.

Dagli scavi, insieme ai resti di una strada romana e di un cimitero, sono emersi oggetti che rivelano una vita elegante: lucerne, anfore, specchi.

Cavour aveva anche una piscina, dono alla città di una nobile, Azzia, sacerdotessa della dea Druscilla.

La presenza di una sacerdotessa fa supporre l'esistenza di un tempio, forse dedicato a Druscilla, sorella divinizzata di Caligola.

Infatti i resti di un tempio sono emersi negli scavi fatti presso l'antica abbazia.

Anzi l'altare dell'abbazia non è altro che un'ara romana.

Un po' dello splendore di Cavour si irradiava nei villaggi circostanti, a Campiglione, a Fenile, a Bricherasio, a Bibiana, dove i ricchi possidenti di Cavour avevano tenute e dove sono state rinvenute piccole tracce di edifici romani.

*E ‘ scritto che Gaio Vibio Pansa fosse figlio di un proscritto di Silla, che amava le armi ma che non trascurava le arti umanistiche, che era particolarmente portato all’eloquenza per la quale prendeva lezioni da Cicerone.
“Fu promotore della strada che attraverso la zona di Cavour univa la valle del Tanaro alla Valle del Monviso e di là, attraverso il Colle delle Traversette, andava in Gallia. Gaio è il prenome, Vibio il Gentilizio, molto frequente fra i Sunniti, i Latini e gli Umbri, Pansa, il cognome. Gli storici affermano che Gaio Vibio fu il più illustre fra i Pansa….”
Era nato a Roma nel 91 A.C.
E sempre a Roma, insieme con Irzio e con funerali di stato, fu sepolto nel Campo Marzio.

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