Habitat
I caratteri generali, comuni alle altre valli alpine e non alpine sono quelli:
1°) dell’esposizione e cioè la tendenza a fabbricare verso solatìo,
2°) dell’aggruppamento dell’abitato, fenomeno che ha le cause pure comuni con le valli vicine; cioè il bisogno di aiuto vicendevole, la conformazione del terreno e la necessità di prendere il meno possibile di spazio al terreno atto alla coltura.
E facile riconoscere due tipi ben distinti di case:
- le case a cortile chiuso
- le case a cortile aperto.
Le case a cortile chiuso appartengono ai borghi più ricchi di popolazione e più prossimi alla strada. Troveremo perciò le case a cortile chiuso nei capoluoghi e dove sono meno discostati dalla strada provinciale, là dove il prato abbonda.
Le case a cortile aperto sono nelle località piuttosto elevate, in cui il bestiame bovino non è preminente sull’ovino.
I caratteri differenziali dei due tipi consistono essenzialmente in questo che la casa a cortile chiuso presenta un maggior sviluppo, dovuto ad una maggior intensità di vita agricolopastorale. La vicinanza maggiore alle vie di comunicazione renderà le case assai più belle di aspetto, come avviene del resto in tutti questi casi.
Si nota specialmente un maggior sviluppo di ambienti per il bestiame e di fienili, all’uso delle cascine del piano piemontese e specialmente di quelle delle colline del pinerolese, da cui evidentemente hanno preso la forma.
Siamo di fronte bene spesso alla casa patriarcale, in cui albergano varie famiglie del medesimo casato.
Un’altra caratteristica delle case a cortile chiuso è l’abbondanza di balconi che corrono su tutta la lunghezza della casa, sebbene il balcone non manchi neanche nelle case a cortile aperto; in quelle a cortile chiuso esso ha l’uso non di ripostiglio come nelle altre, ma di passaggio alle diverse stanze.
La casa a cortile chiuso è sempre (salvo qualche rarissima eccezione cioè nel caso in cui la casa è in pendìo) a due piani.
La casa a cortile aperto è innanzi tutto di dimensione minore; è profonda e poco larga rispetto alla facciata.
I balconi sono assai ristretti, perché la facciata è ristretta e servono essenzialmente come ripostiglio della legna.
Nel complesso la casa a cortile aperto ha molta rassomiglianza colle case montane delle valli vicine.
Rappresenta il tipo più antico, rappresenta cioè l’epoca in cui la pastorizia era l’attività principale.
Raramente le case sono intonacate, anzi spesso esse sono di un colore del tutto simile alla roccia sottostante e circostante, l’unica intonacatura che si può osservare è nel riquadro delle aperture; il balcone è in legno.
Lo studio della forma della casa, come fu già da altri osservato interessa le ricerche d’antropogeografia solo in quanto il suo tipo predominante e originario può mostrare una stretta dipendenza coi fattori d’ambiente e colle condizioni di vita degli abitanti, assumendo il valore di elemento rappresentativo del paesaggio geografico di una determinata regione.
La forma tipica insomma va ricercata naturalmente in quella che è più confacente alle condizioni naturali e demografiche di una regione e al sistema di sfruttamento agricolo e pastorale di essa.
Ma di queste diverse case tipo non avremo quella che rappresenta la casa primitiva? Evidentemente dovremo rintracciare la casa primitiva in quelle località in cui s’è conservato più puro l’ambiente umano ed economico.