Asilo Infantile di Bagnolo (1897-1975)

L'opera delle suore del Cottolengo all'Asilo Infantile di Bagnolo (1897-1975)

suore-asiloLa venuta delle Suore a Bagnolo risale al 1897 quando anche nel nostro paese si è sentita la necessità di pensare ai poveri e ai bambini.
 Per conoscere i motivi di questa venuta e per apprezzare di più l'importanza che l'Asilo ha avuto per Bagnolo, sarà utile leggere una parte del Discorso celebrativo del cinquantenario dell'Asilo, pronunciato il 15-6-1947 dal Sac. Prof. Abello Chiaffredo:
«... Ed anche Bagnolo ha, verso la fine del secolo, il suo Asilo.
Due legati ne costituiscono la dote, la prima base economica: un legato di Lire 20.000 fatto dal Cav. Callisto Genovesio con testamento in data 28 ottobre 1885, ed un legato di L. 1.000 fatto da Vincenzo Chiappero con testamento in data 6 gennaio 1887.»

Con tali premesse l'Asilo infantile viene aperto il1 ottobre 1897nel locale costruito per un legato lasciato dal Cav. Domenico Bertone e destinato per il funzionamento d'un ospedale civile.

Nato dalla carità privata il vostro Asilo, dopo tre anni dal suo inizio, nel 1900 è eretto in Ente Morale con Regio Decreto in data 21-11-1900 e passa alla Amministrazione della locale Congregazione di Carità.

Nel 1937, soppressa la Congregazione di Carità, l'amministrazione dell'Asilo passa alle dipendenze dell'Ente Comunale Assistenza.
Ma con il trascorrere degli anni e col progressivo aumento degli alunni s'era venuta facendo sempre più viva ed urgente la necessità di una nuova sede...
... La costruzione del nuovo Asilo veniva iniziata il 15 novembre 1934 con lo scavo delle fondamenta.

Il1 aprile 1935s'iniziava la costruzione muraria che proseguiva fino all'autunno dell'anno successivo per i lavori di finitura, e continuava in seguito per opere accessorie e per l'arredamento fino all'inizio della guerra.
Durante la guerra il locale ultimato è adibito ad alloggio di militari di stanza a Bagnolo e quindi fatto restituire con opportune restaurazioni al suo primitivo stato.

Il15 maggio 1943l'Asilo, dalla sua antica sede, è trasferito nei nuovo edificio che viene poi solennemente benedetto ed inaugurato da S. Ecc. Mons. Luigi Lanzo, Vescovo di Saluzzo, il 27 giugno 1943...

Suor Aggea

«... E a dirigere la nuova scuola infantile era stata chiamata una giovane suora figlia di San Giuseppe Cottolengo: era venuta nel fiore delle forze e della vita il 29 settenne 1897 portando nel cuore il motto: la carità di Cristo mi spinge.

Bagnolo divenne il suo paese di adozione e l'Asilo centro del suo lavoro, il cuore delle sue attenzioni, l'assillo dell'anima sua.

Il cinquantenario dell' Asilo fu pur quasi il cinquantenario della sua vita a Bagnolo: per 47 anni Suor Aggea, coadiuvata dalle sue consorelle, ne diresse la vita con mano esperta; e nel l'amore del cuore generoso attinse e fondò il suo metodo educativo... »
I primi anni di attività delle Suore a Bagnolo sono stati molto duri…
 … Significativo dello stato di povertà in cui le Suore vivevano in quegli anni è l'episodio della pentola che Suor Aggea era stata costretta a chiedere in prestito al Vicario Don Bertero.
La sig.na Maria Poetto ricorda che un giorno, avendo incontrato Suor Aggea che tutta sudata e trafelata tornava dalla visita ai malati, le offrì una pesca per che si dissetasse, ma l'Assistente, invece di mangiarla, disse: «La metto in tasca, questa sera la mangerò con il pane!»
Questo episodio, che testimonia lo stato di povertà in cui si viveva allora, ci fa anche conoscere meglio la figura di una Suora il cui nome a Bagnolo è ormai passato alla storia: Suor Aggea.
Per conoscere meglio questa Suora e la sua opera ci è utile la testimonianza di Suor Giovanna che ha vissuto con lei l'ultimo periodo della sua vita a Bagnolo ed alla quale ella aveva raccontato di aver scelto di diventare Suora del Cottolengo proprio per i sacrifici che c'erano da fare.
Apparteneva ad una famiglia molto povera e fu costretta ad andare a lavorare in una filanda a Lugano già all'età di 5 anni: al mattino alle 4 quando si re cava al lavoro passava davanti alle carceri e pensava: «Qui ci sono le Suore; come mi piacerebbe diventare Suora del Cottolengo e andare a servire i carcerati!».

tratto dal Bollettino Parrocchiale:
«... Alla nobile missione di educatrice e di formatrice degli animi dei nostri bambini univa anche, da buona figlia e da fedele erede dello spirito di S. Giuseppe Cottolengo, l'assistenza ai nostri ammalati...
Non c'è forse casa, non c'è forse famiglia, che, avendo ammalati, non l'abbia vista accorrere tanto di giorno come di notte, sollecita al loro capezzale, per portare la sua opera d'infermiera premurosa, pronta a compiere qualsiasi sacrificio per recare sollievo alle loro sofferenze...»

(Necrologio apparso sul Bollettino dell'aprile 1943).
«... Una vita intera intessuta di preghiere, di veglie e di digiuni, consacrata non solo all'assistenza, all'educazione, alla formazione e all'istruzione dell'infanzia e delia fanciullezza, non solo in tenta alla cura, coadiuvata dalle sue con sorelle, dei paramenti, della pulizia e dell'ordine della Chiesa parrocchiale con occhio vigile e materno, ma anche spesa in opere di carità, con tante notti intere passate al capezzale degli ammalati, tante preghiere, tante sollecitudini perché Dio regnasse in tutti i cuori e nessuno resistesse alla sua Grazia...»

(Ai suoi diletti parrocchiani, il Vicario Don Poetto Giuliano nel 25° anno di ministero parrocchiale - ottobre 1951).