Chiesa Parrocchiale di S.Pietro in Vincoli

 

(La vecchia Parrocchiale doveva essere un convento di Benedettini.)
piazza_san_pietroL'antica Chiesa Parrocchiale di S. Pietro in Vincoli, ora completamente distrutta, dovrebbe essere stata edificata contemporaneamente a quella del Villar e del Villaretto, perchè tutte e tre presentavano la medesima figura, erano del medesimo stile.
Lunghe, strette, basse, poco arieggiate, non avevano alcun pregio di architettura.
Nella distruzione della Chiesa di Bagnolo i materiali furono riconosciuti come appartenenti al 1000 od al 1100; questi materiali e il campanile ancora esistente, confermano l'antichità della Chiesa
Il presbitero ed il coro dell'antica Parrocchiale di Bagnolo furono edificati dal Priore Malingri, ma, nonostante le modifiche, questa Chiesa era insufficiente ai bisogni della popolazione, e fin dal termine del diciottesimo secolo, umida, guasta; minacciava rovina dal tremendo terremoto del 1808.
La facciata della chiesa era rivolta a ponente, ed il cimitero annesso alla chiesa all’opposto, cioè di fronte alla strada di Cavour.

 memorie storiche di Gianbattista Cavallotti (vicecurato - 1895)

 

Sul lato sud della piazza vediamo la Parrocchiale di S.Pietro in Vincoli costruita nel 1892 e aperta al culto il 18 Novembre I894 sede di vicaria.

- Divo Petro ad vincula dicattun. -

facciata san pietroIl Tempio a prima vista per la sua struttura e per le sue linee generali appare ispirato all'epoca arcaica medioevale.
Sono particolarmente notabili nella facciata le sedici colonne in pietra di Quinzano (Verona), coi loro fusti e capitelli capitellivariamente scolpiti, il doppio arcone centrale coi suoi filari in mosaico, il concentrico rosone a ruota, le cornici e i fregi tutti staccantisi dalle pareti in rosso mattone.

Notevoli e vaghe sono le finestre laterali e le svelte guglie, ricca e grandiosa la porta centrale d'accesso, in pietra di saltrio, ove certe fasce, tirate in bianco su fondo mattone, determinano una vaga stella in mosaico, nella quale è dipinta in fresco, la bella figura di S. Pietro.

Grandiose pure sono le architettoniche proporzioni dell'interno, la cui icnografia basilicale a tre navi, sull'esempio tipico di S. Ambrogio di Milano, è costituita da quattro grandi quadrati eguali, formanti la navata centrale, ai quali corrispondono otto quadrati di metà lato in entrambe le navate laterali.

internoUna doppia fila di colonne polistili, alternativamente grandi e piccole, unite tra loro longitudinalmente e trasversalmente da archi circolari sagomati, a tutto sesto, separa le due navate laterali dalla centrale, che ha larghezza ed altezza doppia di quelle.
I muri interni della navata centrale, sovrastanti agli archi longitudinali, sono decorati da una serie successiva di riquadrature sfondate, sulle quali sono opportunamente dipinti i simboli dell'antico e nuovo testamento.

Superiormente a questi artistici riquadri, sulle stesse pareti interne s'aprono otto grandi finestroni circolari, leggiadramente sagomati, ed incorniciati da archeggiature in tondo.

voltaLe volte delle tre navate sono a crociera, arricchite da cordoni diagonali, i quali, essendo come il prolungamento in curva di talune membrature delle colonne polistili, producono il vago effetto della riunione di queste. Cosi lo sguardo nel movimento delle arcate e delle molteplici curvature è condotto al termine di ciascuna navata, ove sorgono i tre, altari.

I capitelli delle colonne, anziché cubiformi, sono a fogliami e traggono la loro forma e movimentazione da leggiadre foglie convenzionali intralciate, come in quelli delle colonne maggiori, da una corona di colombelle, in graziosi atteggiamenti.
Il coro, che è la parte più ricca dell'interno, elevasi sopra una pianta regolare semi decagona.

Una larga fascia orizzontale, decorata da vari emblemi allegorici e da scritte romaniche, ricorrente all'altezza dei capitelli delle navate laterali, separa, sulle cinque pareti, la parte destinata a ricevere gli stalli dalla parte superiore, ove in cinque scomparti rettangolari sono incastrate altrettante tavole dipinte illustrative della vita miracolosa di S. Pietro.

Superiormente cinque grandi finestroni a vetri colorati, insieme con quelli delle pareti laterali, proiettano nell'interno una soave luce variopinta, diffondentesi con religioso raccoglimento.altare
Notevolissima è poi l'ampia cantoria, addossata al muro di facciata, sorretta da due colonnette in pietra di saltrio, e terminante con soffitto a cassettoni di leggiadrissimo effetto.
Non meno degno di speciale menzione è l'artistico Altar Maggiore per la ricchezza scultoria del suo pallio, per l'accurata sagomatura, per la varietà dei ricchi marmi di Carrara, di Verona e di Garessio. Per disegno e per ricchezza di marmi è pure pregevolissima l'ampia balaustrata.
Elegante ed assai armonica è infine la decorazione ornamentale delle colonne, delle pareti e delle volte a cielo azzurro stellato in oro.
Poco è a dirsi delle pareti sui fianchi esterni, perchè l'economia consigliò di non portarle a finimento e, se si eccettuano le graziose decorazioni degli otto finestroni circolari, le porte esterne, le pareti, le lesene e le cornici appariscono tuttodì nel loro rozzo stato di costruzione muraria.
Autori del Tempio: l'ingegnere Cav. Porta, ingegnere Signor Giuseppe Destefanis e signor Pietro Billotti.
Pitture del pittore signor Giovanni Stura, che, oltre alle bellissime cinque tavole del coro, dipinse pure le volte dell'abside, ove ritrasse in candida veste la sublime figura del Redentore, attorniato dai quattro Evangelisti in nobili movenze.
Pittori su vetro i signori Macario e Guglielmi;
Il signor Gaffino, pittore delle decorazioni ornamentali, il signor Casella, provveditore delle opere in marmo ed il signor Peverada modellatore dei capitelli, e mosaicista distinto.