DELLE CONDIZIONI DELLA TERRA DI BAGNOLO E DEI PAESI CIRCONVICINI ALLA FINE DEL SECOLO XII E PRINCIPIO DEL XIII.

DELLE CONDIZIONI DELLA TERRA DI BAGNOLO E DEI PAESI CIRCONVICINI ALLA FINE DEL SECOLO XII E PRINCIPIO DEL XIII.- del Barone Giuseppe Manuel di S. Giovanni

albertengoNei primi anni del secolo decimoterzo quella regione del Piemonte che giace ai piè delle Alpi fra il Po ed il torrente Clusone e fa capo alla valle di Lucerna faceva parte dei domini della Casa di Savoia, i quali aveva avuti in eredità verso la fine del secolo decimoprimo dalla contessa Adelaide di Torino; e confinava dai lati di mezzogiorno e levante coi possedimenti dei marchesi di Saluzzo e di Busca della stirpe dei marchesi del Vasto.
Avevano inoltre su quelle terre particolare giurisdizione alcuni minori feudatari o castellani, cioè quelli di Lucerna a settentrione e quelli di Barge più a mezzodì, tenendo il mezzo fra i due quelli che dalla terra di Bagnolo avevano il loro nome.


Estendevano i primi il loro dominio, oltre al luogo ed alla valle propriamente detta di Lucerna, anche a vari paesi della sottostante pianura fino a Caramagna e Sommariva del Bosco.
Nei tempi a questo posteriori appaiono poi essi divisi in varie stirpi distinte specialmente coi nomi di Bigliatori, Manfredi e Rorenchi, le quali però se provengano tutte dallo stesso ceppo, è cosa, per servirmi dell’espressione del vescovo Francesco Agostino Della Chiesa (1), la quale rimane sepolta nelle ceneri dei frequenti incendi a cui fu sottoposta questa parte del Piemonte.[…]

[…]Quanto a quelli di Bagnolo, dice lo stesso Della Chiesa, che tenevano dessi da principio quel paese in retro-feudo dai signori di Luserna, ai quali ne spettava la superiorità.
È però certo, come si vedrà appresso, che se ne resero assai presto indipendenti non riconoscendo pur essi come i Luserna e i Barge più altro diretto signore che lo stesso conte di Savoia.
Anche questi di Bagnolo non erano di una sola razza, chiamandosi altri Albertenghi, altri della Torre, benché l'arma a tutti comune fosse, come testifica lo stesso Della Chiesa nel suo libro intitolato Fiori di Blasoneria, di un leone di rosso su campo d'argento; ed oltre al luogo di Bagnolo avevano anche giurisdizione su Bibiana e Campiglione e forse anche su Racconigi[…]

[…]Erano poi i territori soggetti a tutti i suddetti signori quasi contornati più verso la montagna dai possessi di tre insigni monasteri di Benedettini, fondato il primo nel 1037 a Cavour da Landolfo vescovo di Torino, nella cui vasta diocesi erano ancora questi paesi compresi, il secondo nel 1064 dalla stessa contessa Adelaide presso Pinerolo, e finalmente il terzo a Staffarda sulla riva destra del Po circa l'anno 1135 dai figli del marchese Bonifacio di Savona, detti poi marchesi del Vasto.[…]

[…]Il 28 di giugno del 1197 nel luogo di Villafranca sulla riva dei Po a mediazione di arbitri, fra i quali erano Anselmo abate di Casanova. Uberto di Rolnagnano ed Amedeo di Barge, stipulavasi istromento di transazione sopra alcune controversie[…]
Col detto istromento i signori di Luserna fecero cessione al monastero di Staffarda del suddetto tenimento, riservandosi però il dritto del ponte e del porto sul fiume Po, e gli concessero inoltre il libero transito per il bosco detto di Staffarda, onde recarsi dal detto tenimento al monastero. In corrispettivo l'abate pagò ai medesimi lire settanta di buoni denari secusini,[…]i signori di Luserna si obbligarono di far confermare la convenzione dal marchese di Busca, Berengario. Fra i testimoni intervenuti all'atto trovasi poi segnato anche un Bosone di Bagnolo.
Così in codesto documento, il quale venne già pubblicato nei nostri monumenti di storia patria (tom. I, col. 1038), troviamo fatta menzione di individui appartenenti alle tre case sunnominate;[…]. E vedesí anche quindi, come […], le possessioni ed i dritti signorili dei signori di Luserna si estendessero da quella parte fino al Po, onde non è improbabile che fossero da prima loro soggetti anche i signori di Bagnolo il cui feudo restava quasi incluso fra i loro possessi.

(1) Descrizione -del Piemonte, art. delle Valli di Luserna; dal man. autografo della Biblioteca del re in Torino.